giovedì 20 febbraio 2014

19 febbraio: Manifestazione per i Marò trattenuti in India

Il 19 febbraio siamo nuovamente scesi in piazza per esprimere solidarietà ai due fucilieri del Battaglione San Marco trattenuti in India, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone; la manifestazione è avvenuta coralmente anche a Roma ed in molte altre città italiane, nel secondo anniversario dell'arresto dei “Marò”. Ci ha fatto molto piacere constatare la partecipazione di tanta gente, circa 120 persone, che in questo pomeriggio piovoso hanno rischiarato la quotidianità cittadina con le fiaccole e con la loro passione patriottica; vanno ringraziati, in particolare, gli esponenti delle associazioni combattentistiche che si sono uniti ai nostri militanti e simpatizzanti, in particolare non pochi reduci del Battaglione San Marco. 
La manifestazione è iniziata davanti alla stazione marittima, con la deposizione di una corona sul cippo che ricorda i marinai scomparsi in mare, accanto al monumerno a Nazario Sauro. Il folto gruppo si è poi mosso in corteo attraverso la riva, dietro lo striscione IO STO CON I MAR0', raggiungendo piazza Unità d'Italia e percorrendo poi il molo Audace. Sulla sua estremità, davanti alla solenne bitta che celebra l'arrivo delle truppe italiane a Trieste il 3 novembre 1918, si è tenuto il discorso conclusivo del presidente di Trieste Pro Patria. Ancora una volta, sfilare assieme per le strade di Trieste ci ha dato una forte emozione, oltre che accrescere in noi la consapevolezza dell'importante causa che portiamo avanti. 
Dimostrare vicinanza a Latorre, Girone ed alle loro famiglie è prima di tutto un atto di solidarietà, teso a non lasciar soli due uomini che, in ogni caso, stavano svolgendo il proprio lavoro al servizio dello stato italiano il quale ha dato l'impressione di non stare facendo tutto quanto è nelle sue possibilità. In secondo luogo, la nostra manifestazione ha proprio il senso di stimolare i governanti ad un altro atteggiamento in questa vicenda, più deciso ed incisivo. Quello che si reclama non è certo un approccio aggressivo o addirittura bellicoso nei confronti dell'India, bensì un'impostazione più forte, che sappia pretendere il rispetto della giustizia anche mettendo in discussione le relazioni commerciali che legano i due paesi. Troppo spesso, infatti, si ha l'impressione che questa ed altre questioni internazionali siano eccessivamente condizionate ai vari interessi economici. Nessuno nega che la vicenda debba essere chiarita con un'accurata indagine ed un regolare processo, nel rispetto dei due pescatori rimasti uccisi e delle loro famiglie; ciò deve però avvenire nelle opportune sedi internazionali e non nell'attuale contesto indiano, palesemente condizionato dalle dinamiche politiche interne, anche elettorali, ma che soprattutto sta suscitando evidenti e concreti dubbi su come sono state condotte indagini e perizie, sin dall'inizio.
Con immenso piacere, abbiamo ricevuto un messaggio di saluto pervenuto dalle mogli dei due fucilieri, Vania Ardito Girone e Paola Moschetti La Torre, che è stato letto, a conclusione della manifestazione, sulla cima del molo audace:Oggi per noi è un triste giorno che evoca ricordi che tanto ci addolorano. Sono passati due anni dall'inizio del nostro calvario. In questi due anni gesti come il vostro e gente come voi sono stati il nostro sollievo. Ci rendete fieri di essere italiani portando alti i valori che Massimiliano e Salvatore ci hanno sempre insegnato. Siamo certi che il vostro impegno nel tenere sempre alta l'attenzione su questa brutta vicenda sarà premiato e presto tutti insieme vedremo la verità e la giustizia trionfare. PER MARE PER TERRAM SAN MARCO.“

martedì 11 febbraio 2014

Fiaccolata e concerto per il Giorno del Ricordo

Ancora una volta l'appello di Trieste Pro Patria ha trovato entusiasmante risposta... circa 250 persone si sono unite a noi nel percorso del ricordo, che ha toccato vari luoghi simbolo della storia triestina del novecento. Partendo da piazza Sant'Antonio, con nella mente i caduti della 1953, il corteo si è snodato silenzioso ed ordinato, illuminato dalle fiaccole e scandito dall'incedere del tamburo. Attraverso corso Italia abbiamo raggiunto l'incrocio con via Imbriani, dove ci siamo fermati a ricordare i manifestanti uccisi il 5 maggio 1945 dalle truppe di Tito; il nostro trombettiere ha solennizzato il momento nel migliore dei modi, suonando il silenzio. 
Il corteo si è poi infilato sotto la scala dei giganti entrando nella galleria Sandrinelli, nella quale i nomi d'Istria, Fiume e Dalmazia sono risuonati perentori e potenti. Sul colle di San Giusto la manifestazione ha raggiunto il momento più toccante, quando una delegazione ha salito il Viale intitolato ai martiri delle foibe ed ha solennemente deposto una corona sul monumento. Dall'alto del poggio le note del silenzio sono ancora salite al cielo, sopra il corteo immobile in rispettoso silenzio, i tricolori, i vessilli delle terre perdute, le fiaccole che ancora ardevano, assieme ai cuori di tanta gente commossa.
La manifestazione si è quindi conclusa sul piazzale di San Giusto, con tutti i manifestanti schierati sulla spianata del colle, davanti al monumento al caduti della Grande Guerra, sotto un fumo tricolore che saliva al cielo.
La nostra è stata una semplice manifestazione commemorativa, che si proponeva l'intento di dimostrare come tanti italiani di Trieste siano ancora vicini e solidali alle genti giuliane e dalmate, pur in mezzo a tanto qualunquismo antinazionale, pur di fronte a tanti goffi tentativi di sminuire o giustificare questa triste pagina di storia.
Va però ricordato che la più importante funzione del Giorno del Ricordo deve realizzarsi soprattutto a livello nazionale, laddove per decenni la cosiddetta “congiura del silenzio” ha spinto gran parte del popolo italiano verso una devastante ignoranza sulle vicende del confine orientale. Ed è proprio questa la missione di chi vuol alimentare il ricordo di questa vicenda: informare e tramandare, senza paure, condizionamenti né reticenze, son obiettività e correttezza. Perchè un popolo senza memoria è un popolo che vaga nel buio, perchè senza la consapevolezza del proprio passato non può esserci un degno futuro.


    


    

    

La serata è poi proseguita con il concerto del gruppo genovese IANVA, che avevamo già presentato nella recente intervista. Davanti alla sala completamente gremita, i nostri graditi ospiti hanno confermato l'interesse verso la storia italiana con l'allestimento del palco, realizzata con l'aiuto della Federazione Arditi di Trieste, che evocava la Grande Guerra, l'arditismo, l'impresa fiumana di D'Annunzio.



Le canzoni, spesso piuttosto sofisticate ed impegnate nel raccontare episodi scomodi e trascurati della storia italiana, sono state interpretate in maniera teatrale e spesso struggente dalle voci Mercy e Stefania e dagli altri 7 musicisti del gruppo; particolarmente intensa e toccante è stata l'esecuzione di Luisa Ferida, che racconta la storia della celebre attrice uccisa dai partigiani il 30 aprile del '45, o di Dov'eri tu quel giorno, sul tragico 8 settembre del '43. Diversi anche i riferimenti alla Fiume di D'Annunzio, che ha ispirato agli IANVA un intero album (Disobbedisco), attraverso brani come Muri d'assenzio, Di nuovo in armi, Vittoria mutilata, Tango della menade, Fuoco a Fiume. La canzone più sentita, vista la ricorrenza, è stata ovviamente Bora, che parla di Trieste, di foibe, di esodo istriano.
Un sincero ringraziamento va dunque agli IANVA, per aver accettato con entusiasmo il nostro invito e per aver reso solenne ed emozionante una ricorrenza per noi molto importante.
E' stata una serata (e per molti una nottata) davvero eccezionale ed indimenticabile, perchè la goliardia, il divertimento, l'entusiasmo e la condivisione di ore ed ore di fatica e sforzi organizzativi non potevano che rafforzare ulteriormente il nostro gruppo di militanti ed avvicinarne di nuovi. L'ottima riuscita del nostro Giorno del Ricordo ci dà ancor più forza per affrontare le gravi battaglie che ci attendono nel presente e che continueranno nel futuro. Per Trieste, per la nostra gente, per la Patria.