martedì 6 maggio 2014

1 maggio tricolore

Si è svolto in Piazza Sant'Antonio l'annunciato presidio “1 maggio tricolore” di Trieste Pro Patria; questa "contromanifestazione" è stata voluta per rompere il monopolio di gruppi politici estremi ed anti nazionali e dei soliti patetici nostalgici titoisti e jugoslavisti che funestano ogni anno questa ricorrenza con le loro cadaveriche ed ammuffite divise e bandiere, una ricorrenza che dovrebbe riguardare esclusivamente il mondo del lavoro e i suoi problemi. Sullo sfondo delle note dell'inno di Mameli, dello sventolio dei tricolori e delle bandiere delle Terre d'Istria, Fiume e Dalmazia, oltre un centinaio di patrioti ha manifestato vivacemente dalle ore 9 alle 12.30, rivitalizzando la piazza che il 5 maggio 1953 è stata teatro di tragici scontri e luogo di sacrificio per 4 giovani triestini. Va sottolineata la partecipazione eterogenea per età e collocazione sociale, che ben rappresenta la realtà di Trieste Pro Patria, animata da lavoratori dipendenti, precari, piccoli imprenditori, studenti e pensionati.
Alle ore 11 si è svolto un comizio che ha richiamato l'attenzione sul fatto che, allo stato attuale, questa non si può affatto definire una giornata di festa. 
Non può essere la festa del lavoro, vista la disperata situazione in cui si trova una consistente parte del popolo italiano, stretta tra disoccupazione e precariato, stanca delle promesse di una classe politica incapace di dare risposte ai reali problemi della gente.
Non può essere una festa per Trieste, che non dimentica il tragico 1 maggio del 1945, che vide l'ingresso in città delle truppe di Tito, le quali approfittarono della falsa veste di liberatrici per aprire un periodo di terrore, col fine di eliminare chiunque fosse ostacolo alle mire di annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia.
Nell'affrontare gli argomenti di attualità, il nostro presidente ha invitato la classe politica italiana a cambiare decisamente rotta rispetto alle fallimentari politiche con cui, negli ultimi 30 anni, si è scelleratamente ceduto la sovranità economica, politica e monetaria dello stato agli organismi sovranazionali che stanno portando il paese alla rovina, all'insaputa del popolo italiano che ne ignorava le tragiche conseguenze e mai è stato consultato. L'oratore ha quindi ribadito la necessità del recupero della sovranità nazionale e di tutto quello che essa comprende, dall'indipendenza militare alla tutela del made in Italy, fino al rifiuto di odiose norme mortificanti come il MES, il Fiscal Compact e la direttiva Bolkestein. 
Ma il primo maggio è anche la ricorrenza della tragica invasione titina della nostra città e di tutta la Venezia Giulia, con le conseguenze che conosciamo, quali uccisioni, torture, sparizioni, tentativo di annessione con la pratica del terrore; la ricorrenza di questo evento viene da sempre ignorata da autorità e stampa locale, come se i famigerati 40 giorni non fossero mai esistiti. Trieste Pro Patria ha chiamato quindi a raccolta coloro che non possono identificarsi nelle sfilate e celebrazioni ufficiali del 1 maggio, un ipocrita carrozzone che si porta dietro simboli di ideologie che nulla hanno a che vedere con il mondo dei lavoratori. Trieste Pro Patria è convinta che bisogna finalmente guardare avanti e pensare ai problemi di oggi, ma non può rimanere insensibile di fronte a chi, anora oggi, approfitta della festa del primo maggio per commemorare l'arrivo del IX corpus, esponendo o sfilando con simboli ed emblemi che alla nostra gente evocano solo odio e terrore.
Trieste Pro Patria non dimentica e resterà sempre vigile contro negazionisti, anti-nazionali, truffaldini, ladri di storia, di valori... e di denari!
Ancora una volta, la nostra manifestazione si è svolta sotto il solo simbolo del tricolore, l'unica bandiera che può e deve unire la parte sana del popolo italiano, superando ideologie ed appartenenze partitiche.