Si è svolta ieri la seconda
edizione del nostro "1 maggio tricolore".
E' stata un'intensa mattinata, passata a parlare con la gente, a trattare argomenti di attualità, le problematiche del lavoro, ad ascoltare le testimonianze di lavoratori, disoccupati e studenti, a ragionare sulle cause degli attuali problemi...
E' stata un'intensa mattinata, passata a parlare con la gente, a trattare argomenti di attualità, le problematiche del lavoro, ad ascoltare le testimonianze di lavoratori, disoccupati e studenti, a ragionare sulle cause degli attuali problemi...
Dopo il nostro presidente,
hanno preso la parola vari militanti e simpatizzanti, raccontando la loro
esperienza di lavoratori: un commerciante alle prese con burocrazia, tassazione
soffocante, concorrenza schiacciante da parte delle grandi catene e del
commercio on line; un giovane alle prese con nuove folli tipologie di rapporto
di lavoro, a dir poco svilenti per la mancanza di qualsiasi tutela e per turni
massacranti a fronte di paghe a dir poco inadeguate; un dipendente precario di
un’industria locale a rischio di delocalizzazione, con contratti rinnovati di
mese in mese. I presenti hanno potuto insomma ascoltare degli esempi molto
significativi dei reali problemi che attanagliano oggi i lavoratori, delle
sciagurate politiche che inseguono il dogma della flessibilità, che subiscono
supinamente i dettami europei, spesso dettati direttamente dai più grandi ed
influenti gruppi finanziari e produttivi, che hanno tutto l’interesse a
sacrificare i diritti dei lavoratori alle logiche del profitto.
C’è stato anche chi ha voluto
intervenire sul piano storico, stigmatizzando chi ancor oggi insiste a
commemorare l’arrivo a Trieste delle truppe di Tito come una liberazione,
dimenticando le mire di annessione territoriale, i soprusi, le violenze,
deportazioni e massacri di cui si resero protagonisti gli jugoslavi ed i loro
fiancheggiatori italiani.
A poca distanza dalla nostra
manifestazione, infatti, qualcuno sfilava ostentando i simboli di una
Jugoslavia morta e sepolta, inneggiando ai 40 giorni di terrore iniziati 70
anni fa. Meglio così... tanti triestini capiranno bene da che parte stare!