venerdì 21 giugno 2024

CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO 2024 - LA PROVOCAZIONE DEI SOLITI NOTI ANTITALIANI NOSTRANI

Sono queste le prospettive di pacifica convivenza con la minoranza slovena ?

Chi pur da cittadino italiano inneggia con tanto di bandiere slovene alla sanguinosa occupazione jugoslava di Trieste deve essere escluso dalla comunità nazionale
L'Italia non ha bisogno di gentaglia simile.







mercoledì 29 maggio 2024

80° anniversario del bombardamento angloamericano su Trieste

Nel giorno dell'80° anniversario del bombardamento angloamericano su Trieste, ricorderemo le centinaia di vittime, cadute sotto le bombe alleate, il 10 giugno 1944 e non solo.

Invitiamo la cittadinanza a partecipare a tale importante evento, presso la targa commemorativa posta a Campo San Giacomo, la quale, a distanza di anni dalla sua apposizione e dopo svariati cambi di giunte comunali, continua a non riportare i colpevoli di tale crimine.

Vi aspettiamo quindi lunedì 10 giugno alle ore 19 a San Giacomo.


Associazione Trieste Pro Patria




giovedì 2 maggio 2024

Presentazione del libro "Il mito dell'Europa"

Venerdì 3 maggio, con inizio alle ore 18, presso la Sala degli Irredenti della Casa del Combattente di via XXIV Maggio 4 (Piazza Oberdan), presenteremo assieme all'autore Gabriele Adinolfi, il suo nuovo libro: vi aspettiamo numerosi a quest'importante presentazione!




Descrizione del libro:

"L'Unione Europea, va da sé, non è l'Europa che ci piace. Ma quale Nazione, oggi, ci piace davvero? Essa pecca di poca determinazione ed eccessiva condivisone dei poteri, mostrando tutti i limiti di una burocrazia elefantiaca. Non ci piace, ma è quotidianamente sotto attacco: lo è per ciò che è stata, per ciò che rappresenta e per quello che potrebbe diventare. Lo è perché, malgrado il fatalismo che ci affligge, i nostri nemici ci temono terribilmente. Questo libro - pubblicato nel 2018 e passato in sordina per i boicottaggi di un sovranismo sciovinista che aveva confuso l'essenza europea con il meccanismo che ne governa i processi monetari - vuole farsi portatore di una logica di rigenerazione rivoluzionaria, lanciando un appello. La riforma costituzionale e sociale dello spazio fisico europeo che si collega al nostro Genius Loci, probabilmente, non è alla nostra portata. Ma possiamo riempire i vuoti e accendere le fiaccole, restituendo coscienza alla nostra gente. Non si tratta di definire un progetto politico, ma di suscitare una tendenza ed esserne i bardi: vivere da europei, coniugando le nostre specificità storiche, culturali ed antropologiche in una forza d'Impero."

venerdì 26 aprile 2024

Primo Maggio Tricolore: decimo anno in piazza con i lavoratori

Per il decimo anno purtroppo non consecutivo, a causa della menzogna della pandemia del covid, l'Associazione patriottica Trieste Pro Patria, torna in piazza per il "Primo Maggio Tricolore".

Fin dal lontano 2014 molti lavoratori di ogni categoria sociale, sindacalisti autonomi e semplici cittadini interessati al tema, hanno partecipato nel tempo con orgoglio ed interesse, all'evento che finalmente dette voce e spazio, a tutti coloro i quali non si riconoscevano nell'evento, che tradizionalmente viene portato avanti da politici anti italiani e titini del carso.

Anche quest'anno porteremo in piazza Sant'Antonio, svariati temi ma sempre legati all'ambito del lavoro.

Non mancheranno sicuramente momenti in cui ricorderemo anche i fatti storici che, soprattutto nel 1945, hanno caratterizzato la nostra città in cui l'animo anti italiano, sferzava con forza ed in ogni modo, anche i più brutali, i patrioti italiani presenti in tutta la Venezia Giulia e la Dalmazia.

Vi aspettiamo quindi mercoledì 1 maggio, dalle ore 9, in piazza Sant'Antonio a Trieste, per un primo maggio alternativo!

Di seguito troverete l'evento facebook (basta cliccare direttamente sul testo):

Evento Primo Maggio Tricolore




giovedì 14 gennaio 2016

L'O.N.U. riconosce il T.L.T. Peccato che...



E’ parecchio tempo che non rincorriamo gli indipendentisti triestini nei loro voli pindarici su diritto internazionale e dintorni. Ma non si può rimanere in silenzio di fronte all’ennesima clamorosa mistificazione della realtà, che in questi giorni ha acceso molti animi ingenui.

L’associazione Triest NGO ha divulgato un documento pubblicato dall’ONU, esordendo con un titolo sensazionale: “CLAMOROSO – 23 OTTOBRE 2015 – IL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU CONFERMA UFFICIALMENTE L’ESISTENZA DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE, FIRMATO BAN KI-MOON”.

Peccato che, leggendo il documento scritto in inglese (consultabile da chiunque sul sito dell'ONU tramite il link che forniamo a fondo articolo) si scopre che la nota firmata da Ban Ki Moon non parla affatto di Trieste, bensì della Palestina. Il Segretario generale, a pagina 1, scrive al Consiglio di Sicurezza dell’ONU riferendo la richiesta, espressa dal Presidente dello Stato della Palestina Mahmoud Abbas, di porre lo stesso sotto protezione internazionale, al fine di garantire protezione al popolo palestinese. Il Segretario, inoltre, dichiara di allegare alla nota una ricerca contenente una ricca serie di precedenti storici (“historical precedents”) relativi a regimi realizzati in passato al fine di fornire varie forme di protezione a determinati territori ed ai relativi abitanti.

In effetti, da pagina 2, l’allegato descrive brevemente la storia ed i fondamenti giuridici di 17 territori posti sotto tutela delle Nazioni Unite dal secondo dopoguerra, o addirittura della Società delle Nazioni tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Una delle realtà citate è proprio il “Free Territory of Trieste”, la cui descrizione è riportata interamente al passato, confermando che l’argomento viene trattato come una fase storica e non è neanche lontanamente interpretabile come riconoscimento di un odierno status.

Come di consueto, i “TLT nostalgici” si sono immediatamente scatenati con toni trionfalistici sui social network e non vogliono sentire ragioni: di fronte a chi contesta loro quanto è veramente scritto, essi ribattono che il riassunto storico e l’elenco delle fonti giuridiche del TLT non citano il Trattato di Osimo del 1975, ma si fermano al Memorandum di Londra del '54. E’ abbastanza evidente che per il contesto e le finalità di questo documento (che si propone di evidenziare le modalità e le basi giuridiche di tutela internazionale adottate in passato) non è rilevante il trattato di Osimo, il quale non fu un elemento giuridico a fondamento del TLT, ma semmai ne ha sancito la formale e definitiva decadenza, chiudendo gli eventuali dubbi. Teniamo a ricordare che all’epoca dell’infausto trattato di Osimo tanti triestini ed istriani giustamente protestarono, ma per la definitiva rinuncia alla zona B, peraltro non accompagnata dalla tutela dei diritti degli esuli istriani coinvolti. Nessuno, invece, si sognava di invocare il TLT o di denunciare una presunta violazione dei trattati internazionali precedenti.

Un altro argomento inconsistente è quello secondo cui il titolo “Free Territory of Trieste” è accompagnato solo dalla data di inizio (1947) e non dalla data di fine come in altri dei casi riportati. In verità, per altri territori descritti in questo allegato è presente solo la data iniziale, mentre nei casi di Paesi effettivamente ancora sotto tutela dell’ONU (come il Kosovo) vi è l’anno iniziale con il trattino separatore, ma senza l’anno finale, segno ben più esplicito che questi casi sono considerati ancora aperti.

La mistificazione della realtà è ancor più clamorosa per il fatto che l’organizzazione Triest NGO, nel divulgare il documento (con il proprio logo sullo sfondo, sì da farlo sembrare una notizia in esclusiva) lo presenta spudoratamente quale un proprio risultato, ottenuto grazie alle varie iniziative ed in particolare ai ben noti interventi a Ginevra, presso il “Forum delle minoranze”. Leggendo la nota di Ban Ki Moon, invece, si evince chiaramente che il motivo della stessa è la richiesta formulata dal Presidente palestinese rispetto all’esigenza di protezione del suo popolo, mentre Trieste è citata solo come uno dei tanti precedenti storici.

Trieste Pro Patria mette in evidenza tutto questo, non potendo tollerare che i triestini vengano ancora presi in giro e distratti dai problemi reali e da prospettive concrete. La nostra non è affatto una reazione dettata dalla “paura”, come di certo qualcuno insinuerà. Trieste Pro Patria non è un partito e nessuno di noi ha posizioni politiche o economiche da difendere. Se anche l’ONU avesse realmente riconosciuto il TLT nulla cambierebbe nei nostri ideali, nella nostra identità, nella nostra vocazione ad informare ed a far ragionare sui problemi reali ed attuali che affliggono il nostro popolo, sulla voglia di dare un piccolo contributo a costruire un’Italia migliore. In ogni caso, la nostra avversione alla cattiva gestione politica, morale ed economica del nostro paese mai potrà sfociare nell’appoggio a soluzioni utopistiche, localistiche e peggiorative, che volterebbero le spalle ai nostri connazionali onesti e tradirebbero il sacrificio di tanti nostri predecessori.

TESTO ORIGINALE DAL SITO DELL'ONU:
http://www.securitycouncilreport.org/.../s_2015_809.pdf