Ancora
una volta l'appello di Trieste Pro Patria ha trovato entusiasmante
risposta... circa 250 persone si sono unite a noi nel percorso del
ricordo, che ha toccato vari luoghi simbolo della storia triestina
del novecento. Partendo da piazza Sant'Antonio, con nella mente i
caduti della 1953, il corteo si è snodato silenzioso ed ordinato,
illuminato dalle fiaccole e scandito dall'incedere del tamburo.
Attraverso corso Italia abbiamo raggiunto l'incrocio con via
Imbriani, dove ci siamo fermati a ricordare i manifestanti uccisi il
5 maggio 1945 dalle truppe di Tito; il nostro trombettiere ha
solennizzato il momento nel migliore dei modi, suonando il silenzio.
Il corteo si è poi infilato sotto la scala dei giganti entrando
nella galleria Sandrinelli, nella quale i nomi d'Istria, Fiume e
Dalmazia sono risuonati perentori e potenti. Sul colle di San Giusto
la manifestazione ha raggiunto il momento più toccante, quando una
delegazione ha salito il Viale intitolato ai martiri delle foibe ed
ha solennemente deposto una corona sul monumento. Dall'alto del
poggio le note del silenzio sono ancora salite al cielo, sopra il
corteo immobile in rispettoso silenzio, i tricolori, i vessilli delle
terre perdute, le fiaccole che ancora ardevano, assieme ai cuori di
tanta gente commossa.
La
manifestazione si è quindi conclusa sul piazzale di San Giusto, con
tutti i manifestanti schierati sulla spianata del colle, davanti al
monumento al caduti della Grande Guerra, sotto un fumo tricolore che
saliva al cielo.
La
nostra è stata una semplice manifestazione commemorativa, che si
proponeva l'intento di dimostrare come tanti italiani di Trieste
siano ancora vicini e solidali alle genti giuliane e dalmate, pur in
mezzo a tanto qualunquismo antinazionale, pur di fronte a tanti goffi
tentativi di sminuire o giustificare questa triste pagina di storia.
Va
però ricordato che la più importante funzione del Giorno del
Ricordo deve realizzarsi soprattutto a livello nazionale, laddove per
decenni la cosiddetta “congiura del silenzio” ha spinto gran
parte del popolo italiano verso una devastante ignoranza sulle
vicende del confine orientale. Ed è proprio questa la missione di
chi vuol alimentare il ricordo di questa vicenda: informare e
tramandare, senza paure, condizionamenti né reticenze, son
obiettività e correttezza. Perchè un popolo senza memoria è un
popolo che vaga nel buio, perchè senza la consapevolezza del proprio
passato non può esserci un degno futuro.
La
serata è poi proseguita con il concerto del gruppo genovese IANVA,
che avevamo già presentato nella recente intervista. Davanti alla sala completamente gremita, i nostri
graditi ospiti hanno confermato l'interesse verso la storia italiana
con l'allestimento del palco, realizzata con l'aiuto della
Federazione Arditi di Trieste, che evocava la Grande Guerra,
l'arditismo, l'impresa fiumana di D'Annunzio.
Le
canzoni, spesso piuttosto sofisticate ed impegnate nel raccontare
episodi scomodi e trascurati della storia italiana, sono state
interpretate in maniera teatrale e spesso struggente dalle voci Mercy
e Stefania e dagli altri 7 musicisti del gruppo; particolarmente
intensa e toccante è stata l'esecuzione di Luisa Ferida, che
racconta la storia della celebre attrice uccisa dai partigiani il 30
aprile del '45, o di Dov'eri tu quel giorno, sul tragico 8
settembre del '43. Diversi anche i riferimenti alla Fiume di
D'Annunzio, che ha ispirato agli IANVA un intero album
(Disobbedisco), attraverso brani come Muri d'assenzio, Di
nuovo in armi, Vittoria mutilata, Tango della menade, Fuoco a Fiume.
La canzone più sentita, vista la ricorrenza, è stata ovviamente
Bora, che parla di Trieste, di foibe, di esodo istriano.
Un
sincero ringraziamento va dunque agli IANVA, per aver accettato con
entusiasmo il nostro invito e per aver reso solenne ed emozionante
una ricorrenza per noi molto importante.
E'
stata una serata (e per molti una nottata) davvero eccezionale ed
indimenticabile, perchè la goliardia, il divertimento, l'entusiasmo
e la condivisione di ore ed ore di fatica e sforzi organizzativi non
potevano che rafforzare ulteriormente il nostro gruppo di militanti
ed avvicinarne di nuovi. L'ottima riuscita del nostro Giorno del
Ricordo ci dà ancor più forza per affrontare le gravi battaglie che
ci attendono nel presente e che continueranno nel futuro. Per
Trieste, per la nostra gente, per la Patria.